Brano nato dalla suggestione di un haiku giapponese, si sviluppa sulla sola nota di la.
Si caratterizza per le variazioni timbriche e dinamiche, con frequenti passaggi dal ponte al tasto ed arcate che passano da un “soffio strisciato” longitudinale alle corde alla distorsione della nota tramite una forte pressione dellʼarco sulle stesse.
La struttura, seppur il brano si sviluppi senza soluzione di continuità, ha una forma tripartita, con una parte centrale che utilizza le sonorità più delicate e diafane e che si contrappone alla prima parte ed a quella finale in cui il suono è più aspro e “materico”.
Scritto in campo aperto, il senso del ritmo e del tempo vengono meno, come nella staticità di un paesaggio ghiacciato nel quale domina un solo colore con le sue diverse tonalità.